Teatro

Porto Torres:emergenza Teatro,rassegna per evitare scomparsa

Porto Torres:emergenza Teatro,rassegna per evitare scomparsa

La compagnia Teatro d´Inverno di Alghero chiuderà con due spettacoli (sabato sei e domenica sette maggio, con inizio alle ore 21.00) la rassegna di prosa “T come Teatro”, presentata ieri mattina a Portotorres con una conferenza stampa presso il Centro Culturale. “Dall’inferno” è il titolo del testo, tratto dall’omonimo racconto di Giorgio Manganelli che la compagnia algherese in collaborazione con la Oroboros di Sassari, diretta dalla regia di Marco Toscani, metterà in scena presso lo stesso Centro Culturale.

La presentazione della rassegna è stata introdotta da Stella Iodice, braccio operativo de “La Bottega dei Teatranti” di Portotorres e tenace animatrice del Centro Culturale turritano. Alla sua costanza, a quella del marito Rosario Morra, regista e direttore artistico della compagnia, all’impegno dei giovani attori del luogo, si deve la sopravvivenza di un progetto che, come rilevato durante l’incontro con la stampa, diventa essenziale in periodo così complicato come quello contemporaneo. All’iniziativa, presente l’assessore comunale alla Cultura e Sport, Costantino Ligas, hanno partecipato esponenti dell’associazionismo e della cultura locale.

La rassegna che partirà la prossima settimana assume una valenza particolare non solo per la proposta dei contenuti, quanto per la contingente situazione che vive la città. A maggio, infatti, al termine delle sei commedie, il Centro Culturale sarà chiuso (almeno un anno il fermo previsto) per essere posto a radicali lavori di ristrutturazioni che attueranno un vecchio progetto. Secondo il quale sarà trasformato in un centro congressi. Giustificate le preoccupazioni di gran parte d’addetti ai lavori e non solo che vedono sospendere l’unica valvola di sfogo culturale, presente in un territorio da sempre poco attento alle attività teatrali ed all’importanza che queste esercitano sulla formazione civica delle nuove generazioni.

Eppure la città ha dato ampie dimostrazione nel recente passato di amare il teatro con la T maiuscola, affollando sempre l’Olimpia (quando era aperto alle manifestazioni di prosa) e confermando una forte domanda di cultura nel rispondere alle iniziative del Centro Culturale. Ora l’imminente sospensione di quest’ultimo spazio vivo con la perdurante chiusura del rinnovato Olimpia (“..Se vuole Dio aprirà in aprile…”, l’ottimistica previsione di Ligas), pone più di un interrogativo.

Dell’unica certezza poco incoraggiante ne sono convinti Mario Olivieri, regista sassarese della Compagnia La Quinte (presente nella rassegna con un testo del turritano Nino Fois) e Giampaolo Bazzoni che rimarca il rapporto privilegiato fra il pubblico ed il teatro d’etnia. Gli ingenti costi di gestione non permetteranno una fruizione del nuovo impianto ad eventi lontani dalle caratteristiche teatrali, avverte l’amministratore comunale. Ma non si capisce bene chi discernerà i requisiti, quali tipi di spettacoli potranno essere rappresentati (oltre la rassegna Cedac) e se in futuro sarà assunta una direzione artistica. D’altra parte con i recenti tagli apportati al settore e le reiterate chiusure di sale ampiamente ristrutturate (Alghero docet), c’è poco da stare allegri. Per ora il cosiddetto teatro minore emana vitali boccate d’ossigeno.